- PROMOZIONE FEMMINILE 2012-2013 -
La cultura sportiva dovrebbe puntare allo spirito di gioco e socialità. Invece in alcuni casi si assiste ad una cultura che punta alla vittoria senza rispetto verso l'incolumità fisica degli atleti o atlete.Sentir ridere alcune giocatrici ospiti nel dopo gara su quanto eran state brave a darle senza esser state sanzionate dagli arbitri, fa pensare. Noi non stiamo giocando per una finale mondiale. Ed anche in quei casi non è necessario giocare "sporco" per vincere.I tentativi sistematici di difesa con le gambe, in palese ritardo e con conseguente sgambetto "involontario", le gomitate nella gola "involontarie" ci mettono alle strette e riducono gradualmente i ricambi.Nonostante questi mezzucci avversari, restiamo sempre in gara e spesso siamo noi a condurre, sebbene di qualche punto e senza riuscire a staccare definitivamente le avversarie. La battaglia dura fino alla fine e ci si gioca tutto nell'ultimo minuto della partita. Siamo sotto di uno. Riusciamo a segnare e portarci sopra. Subiamo l'ultimo canestro a pochi secondi dalla fine e la scelta di fare fallo sistematico per fermare il tempo (che comunque porterebbe a fallo tecnici o antisportivi) non paga come vorremmo. Un tiro libero per le ragazze di Merano che si portano sopra di 2 e non ci permettono di attaccare come vorremmo, anche perché sono brave loro ad essere in 3 sul nostro capitano e non fare nessun fallo con la tipica mossa della "triplice chiusura ad ombrello".Se a voi piace vincere così.A noi non resta che allenarci meglio nel non farci male e nel segnare canestri fondamentali, senza dover aver paura delle avversarie che recuperano in difesa mirando alle nostre gambe, corpo o braccia, anziché cercare la palla.
--G.F. Pivuz-- |
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